Dopo la scuola per mare un Futuro Blu

Porto Torres – Partire con un progetto come A scuola per Mare in piena pandemia è stato come uscire dal porto con mare Forza 7. Sapevamo tutti che stavamo per affrontare una navigazione impegnativa: un progetto che aveva bisogno di una solida rete di relazioni tra i ragazzi, gli operatori in barca, i servizi sociali, le scuole e le famiglie doveva mollare gli ormeggi proprio nel momento in cui tutte le relazioni erano congelate, a meno che non si vogliano considerare relazioni le estenuanti chat a distanza. Le chat non vanno bene per i ragazzi, non vanno bene per gli adulti, non vanno bene per alcuno, soprattutto se le materie che devi trattare sono nuove e se devi misurarti con un’attività mai sperimentata. Nei mesi precedenti all’imbarco, abbiamo lavorato a costruire il team di lavoro, importante è stato il ruolo di Elena Negri, la nostra mentore, e del comandante Gabriele Gaudenzi.

sardegnaLa fase di definizione del programma è stata allo stesso tempo faticosa ed entusiasmante: la partenza del primo modulo post pandemia era prevista per il 14 settembre 2020, avevamo l’estate per la selezione dei ragazzi. Al netto dei problemi pandemici ci siamo scontrati con il divario tra idee e realtà: gli enti che avrebbero dovuto segnalarci i ragazzi non avevano le risorse. A questo si è aggiunta la presa d’atto che il sistema del welfare, servizi sociali, USSM che dovrebbe sostenere i più fragili è molto difforme da regione a regione. Abbiamo dovuto risalire il vento con una fatica improba ma alla fine siamo riusciti a comporre il gruppo. Dalla Sardegna è partito Francesco, che a dispetto del nome santo proprio non era, per i primi cinquanta giorni di navigazione. Mentre Francesco era in navigazione, noi come referenti territoriali lo seguivamo a distanza, per monitorare le reazioni e allo stesso tempo informare i referenti dei servizi sociali e sostenere gli adulti di riferimento, noi di G.P.S. ci siamo trovati a riflettere su una domanda: che cosa fare dopo la fine della navigazione?

sardegna3Dalla nostra avevamo l’esperienza pluridecennale che ci caratterizza, il modello del progetto  Se-Stante, nato per dare un’opportunità di  orientamento e inserimento al lavoro nel settore nautico per giovani in difficoltà. Era, però, evidente che con i ragazzi di A Scuola per Mare il problema era più complicato: c’era da costruire attorno a loro, con un percorso personalizzato, una comunità educante in grado di sostenerli a terra dando loro tutti gli strumenti per decidere del loro futuro. Ragazzi demotivati, spenti dal fallimento scolastico, pericolosamente in bilico sul confine delle devianze. Ci siamo fatti un elenco dei bisogni da soddisfare: estendere la presa in carico dei ragazzi e stargli accanto rispettando la loro unicità e i tempi di ognuno; supporto individualizzato allo studio; attivazione di laboratori di orientamento e valorizzazione delle potenzialità; pianificazione del proprio viaggio di crescita e cambiamento; declinazione del loro piano d’azione per raggiungere l’obiettivo desiderato; individuare corsi di formazione specifici rispetto all’obiettivo desiderato emerso; tirocini di inclusione lavorativa; supporto alla genitorialità (FGC); processo di decision making orientato a valorizzare la capacità della famiglia di affrontare i problemi.

Per rispondere a questi bisogni serviva (e serve) una comunità educante che coinvolgesse tutti: famiglie, scuola, servizi sociali, aziende del territorio. Abbiamo provato a immaginare per Francesco, e per i futuri partecipanti sardi del progetto A Scuola per Mare un Futuro Blu e questo è stato il nome che abbiamo scelto per il progetto territoriale.

Francesco ci ha dato una grossa mano: se mai c’è stato un ragazzo nato per la navigazione e per il mare questo è lui, prima, semplicemente, non lo sapeva. Nei cinquanta giorni di navigazione ha sperimentato la barca, significativo l’incontro durante la settimana integrata, con il Comandante dell’Oloferne  Marco Tibiletti, ha  imparato tantissimo, ha iniziato a vedersi al timone, desideroso di  proseguire su quella rotta. Nel post navigazione è stato fondamentale tracciare la sua rotta al cambiamento e crescita, attivando risposte concrete: corsi di formazione  e accompagnamento alla professionalizzazione. Nell’estate 2021 lo abbiamo fatto imbarcare come marinaio sulla goletta di un’associazione Uvs, la Nave di Carta. Altri due mesi di navigazione attorno all’Italia con l’obbiettivo di imparare abbastanza per prendere la patente nautica. Nel frattempo  studio e lavoro. Spoileriamo il finale: Francesco ora lavora in un cantiere e alterna il lavoro sulle barche con il lavoro in barca come skipper. Ha trovato la sua strada. E noi siamo sempre al suo fianco. Il modello aveva funzionato, quindi a noi di G.P.S restava da consolidare e potenziare la rete sul territorio per preparaci meglio agli imbarchi futuri. Dovevamo, cioè, trovare autofinanziamenti, intercettare tutte le alleanze che potevano permetterci di stare accanto al ragazzo e la famiglia;chiedere fin da subito agli enti invianti un contributo specifico oltre la retta prevista per ogni singolo ragazzo per la navigazione imputata ai Tetragonauti; individuare una dote economica per ogni ragazzo che aderiva ad ASPM, per garantire di  accompagnarlo oltre l’orientamento; e reclutare volontari. Anche abbiamo dovuto fare un piano di navigazione e crescere.

Al secondo modulo, quello dell’anno 2021/2022 siamo arrivati più preparati e con le idee più chiare: la navigazione era il laboratorio emozionale, motivazionale e educativo, ma se non ci fosse stato un approdo strutturato tutto lo sforzo sarebbe stato vano. Al nostro fianco per costruire un Futuro Blu per i ragazzi sardi ora c’è che e tutta la rete che supporta G.P.S.: la Fondazione di Sardegna, la Comunità educante pubblica e privata, che hanno  riconosciuto, l’importanza di investire altre risorse per i ragazzi in carico a G.P.S. che hanno aderito al Progetto A Scuola per Mare. Qualche dato,: ad oggi dal Nord Sardegna hanno aderito al progetto 7 ragazzi su 5 moduli, tutti attualmente ancora in carico a G.P.S. e seguiti nel loro percorso di crescita e formativo, eccetto uno che, purtroppo, con provvedimento giudiziario è stato sbarcato durante il modulo primaverile 2021.

Alessandrina De Vita, presidente G.P.S. aps

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