La ricchezza educativa contro le devianze e l’illegalità

Catania – Era il 2020, il mondo intero si stava fermando a causa della pandemia e anche noi, come tutti, abbiamo messo un cartello alla porta della nostra associazione augurandoci di poter riaprire presto. Nel frattempo, dal sicuro delle nostre case iniziavamo un lavoro di confronto, ragionamento e condivisione sul progetto A Scuola per Mare, insieme all’associazione I Tegragonauti e alle tante altre associazioni già conosciute in UVS, con cui però non avevamo mai collaborato attivamente. Il progetto c’era, il finanziamento pure, ma sembrava tutto lontanissimo; le persone dovevano stare a distanza di sicurezza le une dalle altre, praticamente l’opposto di quello che succede in barca, dove la “contaminazione” tra chi sale a bordo è a tutti i livelli e ha una potenzialità enorme, intesa in chiave positiva.

koros-aspmPer la prima volta ci siamo trovati dentro un partenariato complesso, eterogeneo e frammentato a livello territoriale, e il lavoro per passare dalla teoria alla concretizzazione delle azioni progettuali descritte così minuziosamente nel formulario, è stato complicato, ma anche stimolante.

Mentre il mondo fuori iniziava ad avere nuove regole alle quali bisognava adattarsi e i ragazzi per cui il progetto era stato pensato iniziavano a manifestare disagi e bisogni nuovi, come Centro Koros ci siamo sentiti spesso bloccati da un contesto territoriale diverso da quello delle altre regioni, con problematiche, situazioni ed emergenze che ci impedivano di muoverci alla stessa velocità e con le stesse risorse degli altri partner: è stato complicato entrare in contatto con i soggetti istituzionali identificati come possibili invianti, la risposta alla nostra proposta da parte dei referenti è stata spesso frustrante, di chiusura e disinteresse.

Ma non ci siamo fermati, abbiamo raccontato il progetto a chiunque, abbiamo organizzato raccolte fondi per sopperire all’indisponibilità del Comune di contribuire economicamente, abbiamo girato scuole, comunità, centri di formazione, assessorati e finalmente siamo riusciti ad intercettare alcuni di queste migliaia di ragazze e ragazzi che alimentano le percentuali di statistiche allarmanti (che vedono la Sicilia al primo posto per dispersione scolastica e povertà educativa), ma che poi sembrano sparire nel nulla.

E siamo partiti, o meglio loro sono partiti, per un’esperienza nuova, un viaggio di scoperta che li facesse uscire dalla loro zona di confort e li catapultasse in altri mondi, altri linguaggi, altre storie, altre possibilità, altri legami. Lottando contemporaneamente contro la nostalgia di casa, che lasciavano per la prima volta, la distanza dagli amici, dalla famiglia e dalla propria terra, sperimentando la difficoltà nel lasciarsi andare, nel fidarsi dell’altro e sentirsi compresi.koros-aspm4

Noi da terra abbiamo supportato le famiglie, aiutandole a vedere in questo progetto un’opportunità per i loro figli di ampliare i propri orizzonti per tornare con una nuova consapevolezza e motivazione alla loro crescita personale; abbiamo passato ore e giornate a lavorare in equipe per analizzare le criticità, affrontare le situazioni, suddividerci compiti e chiarirci ruoli, condividere buone prassi, con l’obiettivo di migliorare, modulo dopo modulo, la nostra metodologia di lavoro; attraverso un convegno istituzionale abbiamo approfondito con chi di dovere (il presidente del Tribunale per i Minorenni, il Presidente della Commissione regionale Antimafia, gli Assessori alle politiche sociali e scolastiche etc.), il tema della povertà educativa in Sicilia, collegandolo al rischio di devianza minorile.

Siamo anche saliti a bordo, sia nella settimana di tutoraggio prevista dal progetto,  sia per affrontare il tema della legalità, aprendo dibattiti e coinvolgendo i ragazzi e le ragazze in esperienze concrete, lasciando che fossero loro a condividere significati anche partendo dai loro vissuti; quando la Lady Lauren, la barca del progetto, ha fatto tappa in Sicilia abbiamo fatto conoscere ai ragazzi anche le meraviglie della nostra isola, perché non rimanessero ancorati agli stereotipi che fanno vedere la Sicilia solo come terra di mafia.

Più o meno a metà del progetto abbiamo anche messo a disposizione la nostra professionalità in ambito psicologico, per offrire ai partecipanti il supporto necessario a elaborare il processo di consapevolezza e cambiamento che si innesca durante 100 giorni in mare. Il supporto psicologico non era previsto tra le attività progettuali ma, nel momento in cui abbiamo rilevato questa esigenza, come equipe ci siamo interrogati sull’effetto che potesse avere la presenza a bordo di un terapeuta per lavorare con i ragazzi, sia come gruppo sia individualmente, e ci siamo detti che valeva la pena provare a calendarizzare questa attività, piuttosto che improvvisarla. E così abbiamo fatto, rimodulando ancora una volta le azioni progettuali basandoci sui bisogni emersi in questa esperienza.

E intanto sul nostro territorio continua l’attività di sensibilizzazione e sperimentazione su Navigazione, Barca e Viaggio come strumenti di supporto nei percorsi educativi: attraverso i moduli brevi, che coinvolgono ragazze e ragazzi per un periodo limitato (3-4 giorni), abbiamo fatto sperimentare l’esperienza della navigazione a diversi equipaggi composti da ragazzi con storie diverse (dalla povertà educativa alla disabilità e ai problemi con la giustizia); nei pochi giorni passati a bordo, navigando lungo le coste siciliane, condividendo spazi ristretti, compiti a bordo e sogni sul futuro, si è creato uno spazio immaginativo  per la narrazione di nuove percezioni di sé lontane dai condizionamenti della terraferma.

In questi tre anni abbiamo potuto vedere l’effetto positivo su alcuni dei ragazzi che sono saliti a bordo della Lady Lauren, abbiamo constatato le criticità di un sistema che non funziona e ci siamo sentiti riconosciuti nelle nostre competenze. Ci piacerebbe continuare ancora a lavorare insieme, ma sappiamo che questo progetto si concluderà alla fine di quest’anno, non sappiamo ancora come potrà proseguire. Intanto rimaniamo concentrati per trovare i candidati del prossimo modulo, che mollerà gli ormeggi in primavera.

Francesca Andreozzi, presidente Centro Koros aps

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