Il recupero dei giovani a rischio passa dalla vela

«In mare si impara a fare affidamento sugli altri»

Martedì si conclude la circumnavigazione della Sicilia del progetto Vento da Sud, nato per recuperare sette minori a rischio provenienti dal circuito penale minorile. Non solo mare, ma anche la possibilità di conoscere realtà nel segno della legalità

Un vento di scirocco gonfia le vele e indica alla barca la direzione da seguire. A bordo, sette giovani condividono con skipper e psicoterapeuti l’importanza del lavoro di squadra e i valori di libertà e convivenza civile. Ognuno fa del proprio meglio per imparare le tecniche di navigazione, mantenere pulita la barca, cucinare,stabilire insieme al capitano la rotta da percorrere. Così uniti passano le ore più belle del giorno, sognando un nuovo avvenire. Meta dopo meta, l’equipaggio condivide sensazioni, riflette sul senso di appartenenza al gruppo e sul viaggio come scoperta.

«Oggi scirocco, Viva è rimasta ormeggiata in porto e noi abbiamo dedicato la giornata alla scoperta dell’Isola di Lipari. Enzo Donato ci ha fatto da guida, portandoci alle vecchie cave di pietra pomice. Grazie ai ragazzi dei Magazzini del Mutuo Soccorso che ci hanno raccontato della loro iniziativa associativa. Non è mancata l’ormai consueta firma della bandiera della pace, che contiene sempre più nomi dei nuovi amici che abbiamo incrociato lungo la nostra rotta, e custodisce le storie di ognuno di loro». Comincia così una delle pagine conclusive del diario di bordo dell’equipaggio di Viva, la barca a vela del progetto Vento da Sud che martedì prossimo attraccherà al porto di Palermo dopo un lungo viaggio di circumnavigazione della Sicilia. Ad accogliere i membri dell’equipaggio ci sarà anche l’attore Alessio Di Modica che attraverso l’arte affabulatoria del cunto siciliano metterà in scena, alle 21.30 presso il centro sociale Moltivolti, lo spettacolo I cunti del mare- storie di pescatori siciliani.

Vento da Sud è un progetto promosso da Centro Koros ed Eterotopia Laboratorio Navigante con l’Unione italiana Vela Solidale, nato con l’obiettivo di recuperare giovani a rischio di devianze ed educare alla legalità. Un mese di navigazione per dare a sette ragazzi l’opportunità di riscatto e crescita personale. «Navigare in mare aperto, abbandonando le proprie abitudini, condividere insieme spazi e momenti della giornata, conoscere nuove regole di convivenza, sperimentare l’esperienza della navigazione – spiega la psicologa Francesca Andreozzi, presidente di Centro Koros e vice presidente della Fondazione Fava – si impara a per fare affidamento sugli altri e a rafforzare la coesione del gruppo».

Undici tappe, da San Vito Lo Capo a Palermo passando per Favignana, Sciacca, Licata, Portopalo, Siracusa, Catania, Lipari, Cefalù, Termini Imerese, alla scoperta di una Sicilia sconosciuta, terra di accoglienza che, nonostante tutto, promuove esperienze di cambiamento e incoraggia alla legalità. «Ogni tappa in cui siamo approdati – prosegue Andreozzi – non è stato solo un momento di scoperta di un luogo nuovo, ma l’occasione per incontrare realtà territoriali costruttive nel segno della legalità e dell’impegno». Da Casa Macondo a Favignana, bene confiscato alla mafia e punto di incontro per i giovani dell’isola, al Giardino di Scidà a Catania, altro bene sottratto alla mafia gestito da I Siciliani giovani, GAPA, Arci e Fondazione Fava, fino ai giovani dell’associazione Magazzini del Mutuo Soccorso di Lipari, i sette adolescenti dai vissuti difficili hanno potuto confrontarsi con realtà piene di speranza.

Il progetto Vento da Sud è un’iniziativa finanziata dal Centro per la Giustizia minorile per la Sicilia ed è realizzato in collaborazione e con il supporto di Capitanerie di Porto della Sicilia, Addiopizzo, Fondazione Giuseppe Fava, Libera, Libreria del Mare, Il Giardino di Scidà, Arci Sicilia, Coop, Moltivolti, Agenzia I Press.

Articolo di Concetta Purrazza

MERIDIONEWS  Edizione Sicilia