Marelibera: sindaco Bianco alla “veleggiata” di chiusura

IMG_1277Il sindaco di Catania Enzo Bianco ha dato il via, nel Porto di Catania, alla veleggiata conclusiva dei quindici equipaggi, provenienti da tutta Italia, che hanno dato vita a Marelibera.
Questa manifestazione itinerante “via mare” promossa da Unione italiana vela solidale (Uvs) in collaborazione con l’Amministrazione comunale di Catania, il Centro Koros, la Capitaneria di Porto, l’Autorità portuale e la Ipercoop ha visto insieme normodotati e diversamente abili coniugare solidarietà, integrazione e buone pratiche attraverso la vela, che diventa così uno strumento di formazione e di condivisione.
“In realtà – ha detto Bianco, accompagnato dall’assessore al Welfare Fiorentino Trojano – a questa regata non competitiva hanno partecipato non soltanto le quindici barche che hanno aderito a Marelibera, ma anche almeno altrettante imbarcazioni del centro Tamata e del Nick, a sottolineare la grande sensibilità del mondo della vela catanese per le questioni sociali”.
Il Sindaco ha inoltre sottolineato “ la felicità provata non soltanto dai tanti ragazzi diversamente abili che hanno trascorso una giornata all’area aperta, al sole e respirando la brezza marina, ma anche dei velisti che non hanno nascosto la loro emozione per quest’esperienza così coinvolgente”.
La veleggiata ha rappresentato il clou della manifestazione, cominciata con un convegno, “Vento di Solidarietà – Vento di Legalità”, svoltosi nel Palazzo della Cultura di Catania.

Marelibera apre i battenti

IMG_1220

CATANIA – Ha preso il via questa mattina “Marelibera 2014”, la manifestazione itinerante che per la prima volta bagna le coste di Catania, portando solidarietà, integrazione e buone prassi “via mare”, grazie al linguaggio universale dello sport.

È la vela, in questo caso, a diventare uno strumento di formazione e di condivisione tra disabili e normodotati, grazie all’iniziativa promossa da Unione italiana vela solidale (Uvs) in collaborazione con il Centro Koros, il Comune di Catania – assessorato al Welfare, la Capitaneria di Porto, l’Autorità portuale e Ipercoop: dopo l’accoglienza delle quindici imbarcazioni provenienti da tutta Italia, stamattina è stata la volta del laboratorio Musicale dei “Ladri di Carrozzelle” presso l’istituto comprensivo Vespucci-Capuana-Pirandello (ore 10), si è proseguito con il tour via terra della Riviera dei Ciclopi (15,30 – 18,30), per chiudere la giornata col concerto dei “Carmen Jackson band”, realizzato grazie al sostegno del Rotary club Catania Duomo 150.

Domani, sabato 27 settembre, si aprirà con il convegno “Vento di Solidarietà – Vento di Legalità” presso il Palazzo della Cultura di Catania (via Vittorio Emanuele 121) alle 9.30: dopo i saluti del sindaco Enzo Bianco, dell’assessore al Welfare del Comune di Catania Fiorentino Trojano  e del presidente Uvs Enzo Pastore, interverranno Claudio Fava (vicepresidente Commissione Parlamentare Antimafia), Serenella Pesarin del ministero della Giustizia, Don Antonio Mazzi (Fondazione Exodus), il deputato parlamentare Laura Coccia, Giuseppe Vinci (Libera. Associazioni nomi e numeri contro le mafie), Luisafrancesca Proto (Associazione “Un ponte nel vento”). In questa occasione verrà proiettato “Lo decide il vento”, il documentario di Giuseppe Consales, che racconta la storia del diciassettenne Nino condannato e arrestato

per spaccio e associazione, e dopo sei mesi di carcere affidato all’Associazione Koros di Catania. È la storia di una riabilitazione che ha il sapore di un riscatto, grazie alla vela e al potere del mare: in questo percorso, grazie all’aiuto della psicologa Francesca Andreozzi – presidente Koros – e del comandante Massimo Abbate, Nino ha compreso l’importanza di valori come l’etica e la legalità.

Il programma di Marelibera proseguirà nella stessa giornata con la presentazione progetto sulla Mappatura dei Porti Firma Protocollo Uvs VS e Iyfr, con i laboratori di marineria per le scuole, la veleggiata aperta ad associazioni, scuole e cittadini, la cena e il concerto serale dei “Ladri di Carrozzelle”.

Infine, la giornata di domenica 28 sarà dedicata alla veleggiata dei quindici equipaggi di Marelibera che si svolgerà al Porto di Catania alle 10, e si concluderà con la premiazione nel pomeriggio alle ore 15.

UVS sbarca a Riposto

IMG_1208Nel salone del Vascello del Municipio di Riposto, alla presenza dell’assessore al Mare, Antonio Di Giovanni, del comandante della Guardia Costiera Luca Provenzano e del presidente nazionale dell’Unione Vela Solidale Enzo Pastore, è stata presentata l’iniziativa di solidarietà che coinvolge le imbarcazioni delle associazioni affiliate ad UVS provenienti da tutta Italia, con equipaggi formati da persone con disabilità mentale, fisica e sensoriale, con diverse forme di dipendenza, marinai, sportivi, anziani, volontari, adolescenti e giovani con disagio socio economico, operatori.

All’iniziativa ha preso parte l’Associazione Centro Koros, prima realtà siciliana affiliata ad UVS e promotrice dell’evento.

“Si tratta di una manifestazione importante che abbiamo accolto con grande entusiasmo – rimarca l’assessore al mare, Antonio Di Giovanni – tante barche che provengono da tutta Italia e che fanno riferimento all’Unione Vela Solidale con i suoi importanti progetti di educazione, qualificazione e riabilitazione sociale realizzati mediante l’utilizzo della vela. Iniziative e studi tecnici relativi al campo della vela solidale e della riabilitazione sociale attraverso la vela e promuovendo e favorendo percorsi formativi per operatori del settore.

“Per la prima volta ci siamo spinti fino al sud – afferma il presidente riminese dell’Unione Vela Solidale, Enzo Pastore – ed è stata per noi una scommessa vincente dopo la risposta importante avuta da tutte le realtà marine e delle associazioni anche a Riposto. Questa iniziativa del resto nel corso degli anni è cresciuta. Samo partiti negli anni 90 tra lo scetticismo di molti e invece abbiamo avviato un percorso di rieducazione con la collaborazione di associazioni e con il modo delle università. L’UVS riunisce le più importanti associazioni italiane che utilizzano la vela nell’area del disagio fisico, mentale e sociale, lo scopo principale è quello di rappresentare e promuovere progetti di educazione, qualificazione e riabilitazione sociale realizzati mediante l’utilizzo della vela”.

A margine della conferenza stampa il Comune di Riposto ha premiato l’associazione Unione Vela Solidale con un trofeo di pregio appositamente realizzato per l’occasione.

la locandina di Marelibera

OLYMPUS DIGITAL CAMERA

Conferenza stampa a Catania per Marelibera

Lunedì 22 settembre, alle ore 11, nella sala Giunta di Palazzo degli Elefanti, verrà presentata dal sindaco Enzo Bianco la manifestazione “I Giorni del Volontariato”. La manifestazione è strutturata in due diversi momenti. Il primo è il raduno nazionale velico “MareLibera” che si svolgerà dal 26 al 28 settembre, in cui il mare e la vela sono viste anche come una risorsa didattica, educativa, riabilitativa e formativa. L’iniziativa è organizzata dall’Uvs (Unione Italiana Vela Solidale), in collaborazione con il Centro Koros, il Comune di Catania e l’Autorità portuale.

Alla conferenza stampa di presentazione interverranno, con il primo cittadino, l’assessore al Welfare Fiorentino Trojano, il presidente del Centro Koros Francesca Andreozzi, il Comandante della Capitaneria di Porto contrammiraglio Domenico De Michele.
Saranno presenti: il commissario straordinario dell’Autorità Portuale Giuseppe Alati, il dirigente dell’Ufficio scolastico XII ambito territoriale di Catania Antonio Gruttadauria, il dirigente responsabile della programmazione Usp Rosita D’Orsi, il responsabile delle Politiche sociali Ipercoop Sicilia Giovanni Pagano, il presidente Archè Fondazione Piazza dei Mestieri Emilio Romano, il direttore Cnos Catania Francesco Cauchi; il direttore Ussm (Ufficio servizio sociale per i minorenni) Vincenza Speranza.

Programma definitivo MareLibera 2014

CATANIA 26 – 28 SETTEMBRE

Logo Marelibera

Marelibera 2014

 Porto di Catania

Vecchia Dogana 

26 settembre

Arrivo imbarcazioni – Accoglienza equipaggi – Iscrizioni

Ore 10,00 Laboratorio Musicale dei “Ladri di Carrozzelle” presso I.C. Vespucci-Capuana-Pirandello

Ore 15,30 – 18,30: tour via terra della Riviera dei Ciclopi

Ore 20,00: Cena degli equipaggi

Ore 21,30: Concerto “Carmen Jackson band” 

27 settembre

Ore 9,30 – 12,30: Convegno “Vento di Solidarietà – Vento di Legalità” presso il Palazzo della Cultura

Presentazione progetto sulla Mappatura dei Porti Firma Protocollo UVS e IYFR

Ore 10,30 – 12,30: Laboratori di marineria per le scuole

Ore 15,00: Veleggiata aperta ad associazioni, scuole e cittadini

Ore 20,00: Cena degli equipaggi

Ore 21,30: Concerto “Ladri di Carrozzelle” 

28 settembre

Ore 10,00: Veleggiata Marelibera

Ore 13,30: Pranzo

Ore 15,00: Premiazione Ringraziamenti a tutti i partecipanti e chiusura Marelibera

Per informazioni contattare la segreteria:

348 4717197 segreteria@unionevelasolidale.org

Il programma può subire variazioni.

informazioni utili e schede adesione

Il Borgo Marina di Riposto accoglie la flotta UVS

IL BORGO MARINARO DI RIPOSTO ACCOGLIE LA FLOTTA DELL’UNIONE ITALIANA VELA SOLIDALE

riposto1

Riposto, borgo marinaro ai piedi dell’Etna sensibile ai valori della solidarietà marinaresca, ospita la flotta dell’Unione Italiana Vela Solidale che sbarcherà in Sicilia il 25 settembre 2014.

Su iniziativa del Comune, il porto di Riposto sarà la prima tappa siciliana ad accogliere le imbarcazioni delle associazioni affiliate ad UVS provenienti da tutta Italia, con equipaggi formati da persone con disabilità mentale, fisica e sensoriale, con diverse forme di dipendenza, marinai, sportivi, anziani, volontari, adolescenti e giovani con disagio socio economico, operatori.

UVS riunisce le più importanti associazioni italiane che utilizzano la vela nell’area del disagio fisico, mentale e sociale, con lo scopo di promuovere il confronto ed il coordinamento delle esperienze e delle attività delle associazioni iscritte.

L’evento, promosso dal Comune di Riposto, sarà un’occasione per conoscere e dare visibilità ai progetti delle associazioni che utilizzano la pratica della navigazione come risorsa didattica, educativa, riabilitativa e formativa. Interverranno all’iniziativa l’Associazione Centro Koros, prima realtà siciliana affiliata ad UVS e promotrice dell’evento e numerosi equipaggi provenienti da Emilia Romagna, Marche, Puglia, Sicilia, Sardegna, Campania, Lazio, Toscana, Liguria e Lombardia

Alle 10 si terrà una conferenza stampa presso la Sala del Vascello del Comune di Riposto, mentre nel pomeriggio è prevista la visita alle imbarcazioni e la presentazione degli equipaggi di vela solidale; a seguire, il Comune di Riposto premierà l’associazione Unione Vela Solidale con un trofeo di pregio appositamente realizzato per l’occasione.

Come raggiungere il Porto di Catania

COME RAGGIUNGERE IL PORTO DI CATANIA

Per chi proviene dall’Aeroporto (6km circa)

In TAXI: si può raggiungere il porto in circa 10 minuti. Numero Radiotaxi: + 39 095.330966. Il servizio è disponibile 24 ore su 24.

In BUS: il porto di Catania è collegato all’aeroporto, grazie ad un servizio bus urbano AMT 457 Alibus con partenze ogni 20 minuti, dalle ore 5.00 alle 24.00, e con fermata proprio all’ingresso del porto.

In AUTO: all’uscita dall’aeroporto imboccare lo Stradale Primosole, prendere la via San Giuseppe La Rena e girare a destra imboccando la Strada Provinciale 70 in direzione “porto”. Alla prima rotatoria proseguire per circa 200 metri in direzione Catania centro; si incontrerà una seconda rotatoria: lasciatela alla vostra sinistra e continuate sulla destra in via Dusmet, raggiungerete dopo pochi metri l’ingresso del porto riservato ai visitatori.

Per chi proviene dalla Stazione ferroviaria o dal terminal bus (1km circa)

La stazione ferroviaria di Catania e il terminal bus, distano circa un chilometro dal porto, che è possibile raggiungere in pochi minuti a piedi, in taxi o in Metropolitana. La linea “Borgo-Porto” della Metropolitana FCE ha infatti come stazioni intermedie Via Vincenzo Giuffrida, Corso Italia, Piazza Galatea, e la Stazione FS, con partenze ogni 15 minuti.

Per chi arriva a Catania via autostrada

Per chi viene da Messina o da Palermo, prendere l’uscita “Catania porto”; per chi viene da Siracusa, lasciare la strada statale all’uscita “Catania aeroporto-porto”. Percorrere quindi la tangenziale di Catania in direzione “porto” fino al termine della stessa, che confluisce in una rotatoria; proseguire per circa 200 metri in direzione Catania centro; si incontrerà una seconda rotatoria, prendere l’uscita sulla destra in via Dusmet, dopo pochi metri si raggiungerà l’ingresso del porto riservato ai visitatori.

Per chi arriva in traghetto

 

La compagnia TTlines effettua un collegamento giornaliero tra il Porto di Napoli e quello di Catania.

Per orari e tariffe consultare il sito: http://www.tttlines.it/index.php

Per chi atterra all’aeroporto di Comiso

Autolinee Giamporcaro

VITTORIA – COMISO – AEROPORTO DI COMISO – AEROPORTO DI CATANIA – CATANIA

Orari in vigore dal 2 dicembre 2013

Orari feriali

Orari festivi

Vittoria

05:45

06:45

08:30

13:00

15.30

18:00

07:30

14:30

17:30

18:00

Comiso

06:05

07:05

08:50

13:20

15.50

18:20

07:50

14:50

17:50

18:20

Aeroporto di Comiso

|

07:15

09:00

13:30

16.00

18:30

08.00

15:00

18:00

18:30

Aeroporto di Catania

07:35

08:35

10:20

14:50

17.20

19:50

09:20

16:20

19:20

19:50

Catania

07:45

08:45

10:30

15:00

17.30

20:00

09:30

16:30

19:30

20:00

Catania

09:00

11:30

14:00

15:30

18:00

20:30

11:30

17:00

20:00

20:30

Aeroporto di Catania

09:10

11:40

14:10

15:40

18:10

20:40

11:40

17:10

20:10

20:40

Aeroporto di Comiso

10:30

13:00

15:30

17:00

19:30

|

12:00

18:30

21:30

22:00

Comiso

10:40

13:10

15:40

17:10

19:40

22:10

12:10

18:40

21:40

22:10

Vittoria

11:00

13:30

16:00

17:30

20:00

22:30

13:30

19:00

22:00

22:30

 

Servizio navetta dall’aeroporto al porto

E’ disponibile il servizio di transfert privato da e per l’aeroporto, previa prenotazione, al costo di € 17,00 per 1-5 persone E’ altresì possibile l’imbarco di persone disabili a seguito di accordi telefonici.

contattare 3402617996

Tutto su MARELIBERA 2014

Per gli armatori che intendono partecipare con la propria barca :

si prega di compilare la scheda armatori e rimandare a segreteria@unionevelasolidale.org      SCHEDA ARMATORI 2014

Per i gruppi che intendono venire senza barca:

Si prega compilare la scheda ospiti e rimandare a segreteria@unionevelasolidale.org   SCHEDA OSPITI 2014

Per chi intende affittare un’imbarcazione contattare:

Alessandro:  3477578951

Dove dormire a terra:

Villaggio Turistico Europeo   www.villaggioeuropeo.it

Il Villaggio offre una bellissima spiaggia di sabbia dorata attrezzata con piante tropicali e palme, una piccola piscina, animazione per grandi e piccoli

– stanza matrimoniale /doppia con colazione inclusa € 48,00 a notte ( prezzo a stanza, dunque a coppia )

– stanza matrimoniale /doppia senza colazione inclusa € 42,00 a notte ( prezzo a stanza, dunque a coppia )

– stanza tripla (matrimoniale + letto aggiunto) con colazione inclusa € 23,00 a notte, a persona.

– stanza tripla (matrimoniale + letto aggiunto) senza colazione inclusa € 20,00 a notte, a persona.

– stanza quadrupla ( 2 stanze da letto ) con colazione inclusa € 21,00 a notte, a persona.

– stanza quadrupla ( 2 stanze da letto ) senza colazione inclusa € 19,00 a notte, a persona.

Per informazioni e prenotazioni:

Tel. +39 095 591026
Fax +39 095 591911

info@villaggioeuropeo.it

CAMPLUS LIVING D’Aragona  www.camplusliving.it

camera singola € 45,00 (IVA inclusa)
camera doppia € 54,00 (IVA inclusa)
camera tripla € 65,00 (IVA inclusa)
Il prezzo si intende per camera, per notte, e include la prima colazione (dal lunedì al venerdì). Tutte le camere sono dotate di connessione ad internet free, TV, mini frigo.

Tutti gli ospiti avranno la possibilità di usufruire del ristorante self-service interno alla struttura sia per il pranzo che per la cena (dal lunedì al venerdì) al costo di € 8,00 a pasto

Saranno inoltre a disposizione degli Ospiti la sala internet, la palestra e la lavanderia a gettoni. Si precisa che le prenotazioni saranno soggette alla disponibilità delle camere.

Per informazioni e prenotazioni:
Tel. 0957460311
Fax 0957460377
info.daragona@camplusliving.it

 

Casa Sicula

Dettagli Struttura Ricettiva:

Casa Sicula

Informazioni

Offre sistemazioni semplici in camere doppie, triple e/o quadruple con bagni privati e vista sul mercato storico della piazza Carlo Alberto.

Descrizione

Casa Sicula è una casa vacanze, situata al primo piano di in un edificio dei primi anni del 900 nel centro storico di Catania, si affaccia sul famoso mercato fera o’luni. Offre camere in stile con balconi e finestre con vista sul mercato, climatizzatore, TV, bagno privato, cucina un cortiletto interno tipico siciliano e terrazza sulla piazza Carlo Alberto.

Casa Sicula si trova a 2 minuti a piedi dalla fermata dell’autobus per la Stazione Ferroviaria e Aeroporto di Catania

Camera doppia con bagno privato € 50 a notte

Camera tripla con bagno privato € 75 a notte

Camera Quadrupla con bagno privato € 100 a notte

extra colazione (convenzione bar) € 3,00 a persona

SERVIZI INCLUSI:

-Connessione internet Wi-Fi gratuita
-Climatizzatore
-Tv Led
-Mappa della città di Catania
-Lenzuola/asciugamani
-Pulizia settimanale

SERVIZI A PAGAMENTO:
-Trasferimento tramite mezzo privato da/a aeroporto, porto, stazione ferroviaria e stazione bus
-Servizio lavanderia
-Pulizia giornaliera
-Letto aggiuntivo
-Baby sitter

 

infoline 0039 3486750570

mail: casasicula@gmail.com

address: Piazza Carlo Alberto 23 – Catania 95129

 

Per chi ha esigenze particolari o bisogno di informazioni:

Segreteria organizzativa  Francesca 3484717197

E-mail segreteria@unionevelasolidale.org

 

MARELIBERA. IL DIARIO DI BORDO DI VINCENZO

_______________________________________________________________________

MARELIBERA 2013 –  IL DIARIO DI BORDO DI VINCENZO DELLA  NAVE DI CARTA

vincenzo_n

lorenza rid

26 aprile 2013 – Preparativi

«Quanto è grande la tua carrozzina?»
«Porto quella manuale. 90 per 80 per 30. Però si possono togliere le rotelle»
Io l’adoro Vincenzo. Non tanto perché è l’unico disabile (lui dice handicappato, ma lo può dire perché è uno soggetto politicamente scorretto) che conosca che ha in progetto di fare il giro del mondo in sedia a rotelle, ma perché è uno di quelli che davanti ai problemi ha sempre una soluzione. Di solito assurda, ma la sostiene con tale energia che finisce per diventare reale.

«Ma hai visto bene la barca?»
«Mi spostate a braccia, che problema c’è? »
Ecco appunto, per Vincenzo non c’è quasi mai problema. La sua tesi, la sintetizzo, è che la disabilità sia prima di tutto un problema tecnico. E quindi risolvibile purché ci sia la volontà di farlo. Sembra una cosa semplice ma non lo è.

Il suo punto di vista ha sempre il potere di mettere il cosiddetto “normale” davanti a tutte le sue carenze, alle sue ambiguità, alle sue insicurezze. I normali non sanno mai come maneggiare la disabilità. Oscillano perennemente tra il tentativo di ignorarla e il pietismo.

Vincenzo, a volte molto brutalmente, ti impone sempre di guardare e di andare all’essenza dei problemi. Una volta mi ha detto: «I miei diritti di cittadino sono garantiti dalla Costituzione. Non ho bisogno di leggi speciali perché sono su una carrozzina». Giusto. È nell’articolo 3 della nostra Carta: «Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.»

“Pari dignità”, già.

Dignità è una parola che Vincenzo usa molto. Sono sei decenni che combatte una battaglia personale e sociale per la dignità. Una parola di cui abbiamo dimenticato il significato. Deriva dal latino dignus, e significa meritevole. Secondo alcuni ha la stessa radice di Di – cere, cioè dire e anche Do- cere, mostrare. In senso filosofico la dignità è il valore intrinseco di ogni essere umano.

Drin… Drin

«Pronto, sono Vincenzo. Ma ce l’avete in barca una cucina?»
«Sì certo? »
«Ah, meno male. Devo scaldarmi un certo latte e mi è venuto il dubbio che non ci fosse modo. Ci vediamo domani»
Ecco, mentre io sono qui a preoccuparmi (ci sarà troppo mare? E se non ci danno l’ormeggio all’inglese come si fa? E se .. e se..), Vincenzo si preoccupa di scaldare il latte. Probabilmente sono l’unica a preoccuparmi a bordo.
Il comandante è sereno, Antonio anche, Giulia pure non mi sembra preoccupata, a parte il fatto che da donna avveduta ha trovato un telo da trasporto da ambulanza e l’ha portato in barca. La disabilità è un problema tecnico. Si può affrontare, risolvere e superare. Basta pensarci, basta volerlo.
Mentre aspettiamo l’arrivo del nostro equipaggio facciamo gli ultimi preparativi. Prima o poi ci riuscirà di arrivare a un partenza senza doverci scapicollare. Prima o poi, ma non questa volta.
Con Vincenzo abbiamo pensato di tenere questo diario a due voci del viaggio della Nave di Carta  a MareLibera.·

_________________________________________________________________________________

vincenzo_n

27 aprile 2013 – Sono arrivato a bordo.

Mi sentivo quasi una star. Anche se l’unica cosa che volevo era quella di imbarcarmi e basta. Non avevo idea di come avremmo fatto. Però poi mi hanno spiazzato con una idea da sballo. Una bella trovata. Mi hanno imbragato tirandomi su con un telo a mo’ di bansigo. Non so bene cosa voglia dire. Qui parlano una lingua che non capisco gran che. Da marinai consumati.

Però devo dire che l’operazione non mi è dispiaciuta. C’era la Lorenza che si è improvvisata regista e ha ripreso l’intera operazione. Alberto e Pierluigi, detto Pigi, mi hanno imbragato e Amedeo ha tirato la cima così da sollevarmi dalla carrozzina. Mentre ero in aria pensavo che sarebbe stata una figata se mi avessero imbragato con tutta la carrozzina. Magari sarà per la prossima volta.

Allora, la ciurma è composta da Pierluigi di Piacenza. Poi c’è Alberto di Mestre e Antonio di Palermo. L’ammiraglio è Marco. Inoltre sono a bordo Lorenza e Giulia. Tutti amici di una associazione denominata “La nave di carta”. È un’associazione che vuole promuovere interventi di carattere socio-culturale. Ad esempio prossimamente partiranno le crociere wagneriane. Escursioni in barca a vela con l’intento di richiamare la germania wagneriana. Mi facevano notare che il grande musicista ha fatto una crociera da Genova a Spezia. Io non so un tubo di Wagner salvo la cavalcata delle Valchirie sentita nel film Apocalypse Now. Mentre scrivo stiamo mangiando tutti insieme in quadrato. Mi sta piacendo parecchio sta serata. E poi c’è il mare che mi piglia proprio come la prima volta a Genova. Qui tutti sono gentili e carini con me che sono handicappato. Domani andiamo a Livorno dove passeremo quattro giornate di incontri e dibattiti. È previsto pure un mio intervento sul tema della relazione tra handicappati e normali. Un tema che mai avrà una conclusione. Però pur di stare in barca un po’ di giorni può andar bene pure quello. Alla prossima.

________________________________________________________________________________

lorenza rid

27 aprile 2013 – Vincenzo è a bordo

La barriera architettonica non è una barriera. Lo dice Vincenzo. La frase esatta è stata: «Quella storia delle barriere architettoniche, sì lo so che voi ci tenete molto a rimuoverle, ma a me non me ne frega niente.  Ma dal mio punto di vista è un’occasione per farmi toccare. Mi piace essere toccato, se nessuno mi tocca non esisto. Rimuovere le barriere architettoniche consente a voi normali di non vedermi più. »
Perfetto. Vincenzo è a bordo da meno di dieci ore e ha già ribaltato tutti i nostri più radicati convincimenti. Primo fra tutti quello sulle barriere architettoniche. E in effetti devo ammettere che il suo ragionamento fila.

Per metterlo a bordo l’hanno preso in braccio, l’hanno toccato ( io ero impegnata a fare le riprese non pensate che mi sia sottratta), l’hanno portato fino in bagno, l’hanno fatto sedere in quadrato. Dopo un’ora la sua disabilità ( Vincenzo non cammina) era condivisa, normalizzata. Credo proprio perché era stata toccata. Toccata fisicamente intendo.
«Perché la disabilità fa paura Vincenzo?»
«Perché avete paura di essere contaminati. Perché sotto sotto il vostro pensiero è: “Meno male che c’è lui su quella sedia e non io”. Senso di colpa e sollievo per lo scampato pericolo, voi normali non trovate un equilibrio tra questi due sentimenti profondi. Tutta la relazione con l’handicap è distorta da questo. E da un sacco di ideologie inutili se non dannose».
Vincenzo ci prendere per i capelli, ci torce la testa e ci obbliga a guardare da un altro punto di vista. Stasera ha preso a martellate le nostre certezze sulle barriere architettoniche. Tremo al pensiero di quello che ci dirà domani.
Noi però ci stiamo già vendicando.
Vincenzo chiede a qualcuno:« Mi prendi lo zaino?» e tutti in coro: «No!»
Così la prossima volta impara a spiegarci come il buonismo sia dannoso per i disabili. Vincenzo vuole essere messo a prua per godersi il viaggio. Piove, lo scirocco soffia e c’è onda. Faremo il trasferimento con il vento dritto sulla prua. Tutti d’accordo: se insiste domani lo mettiamo a prua. Così prende acqua pure lui.
Per il momento tutti in branda. Anche Alessio che vuole essere svegliato quando passiamo davanti a Tellaro. In branda anch’io. Tra cinque ore si parte.

________________________________________________________________________________

vincenzo_n28 aprile 2013 – Partiti

Siamo partiti alle 5 del mattino. Dormivo e di soprassalto mi son tirato su per la rabbia del motore che sobbalzando mi faceva svegliare. Non l’avevo previsto. Quando si va non riesco proprio a fare niente in barca. Mi sono sdraiato allora e me ne sono partito per le vie della fantasia. E ho cominciato a fantasticare rotte misteriose e sconosciute. E io ero solo contro l’ignoto.

Si, vero, non riesco neppure a fare la pipì però nei sogni di solito non fai ste cose. Comunque c’era un bellissimo sole e verso le 13 siamo arrivati a Livorno. Allora i miei aiutanti Antonio e Alberto mi hanno portato sul ponte. E li mi son sciolto, stavo bene! L’ammiraglio Marco ha compiuto un attracco da vero maestro, così mi ha detto l’aiutante Giulia. Io mi congratulavo però in realtà non ne capisco un tubo. Oggi il porto è gremito di diverse associazioni che hanno fatto del mare e della vela uno stile di vita e un modo di fare “cultura” e intervento sociale. L’atmosfera è di amici anche se magari non ci si conosce che da un momento fa. Mi piace il clima che si respira. Sa di quel sapore salmastro che il mare ti regala senza chiederti nulla in cambio. Stasera siamo sulla barca in tanti. Si mangiucchia e si sbevacchia con simpatia e chiacchierando del più e del meno. Sembra di essere in uno di quei party hollivudiani però qui la gente è reale. Ho conosciuto poi 2 tipi, maschio e femmina, che vivono realmente in barca. A me fa così invidia! Per consolarmi chiederò a Giulia il bacino della buona notte. E a Oscar di raccontarmi una fiaba. Chi è Oscar? Il mio pupazzo orsetto. Non ci lasciamo mai. Ed è inutile che sorridiate sottobanco. Ognuno ha il suo orsetto da qualche parte che gli fa compagnia. ‘Notte e a domani.

________________________________________________________________________________

lorenza rid

28 aprile 2013 – Partiti

Mi sento in obbligo di alzarmi quando si parte. Non che io sia molto utile durante le manovre di ormeggio e di disormeggio. Il massimo che mi riesce è andare avanti indietro sul ponte cercando inutilmente qualcosa da fare. Partiamo da Porto Mirabello che gentilmente ci ha ospitato: ieri a Fezzano la risacca ci buttava in banchina, qui tutto molto più tranquillo. L’alba spinge la notte quanfo ci muoviamo verso Livorno. A bordo di Oloferne: io, Marco, Giulia, Alberto, Alessio e Antonio e quello scassa ombrelli di Vincenzo. Dietro di noi My Blue Time con Amedeo e Pigi. Ovviamente il Tibi ha abbassato l’audio del vhf e scopriamo dopo un tot che Amedeo sta cercando di chiamarci.

L’alba sul mare è sempre sorprendente. Alessio si è alzato, Giulia ha aperto un occhio e si è data disponibile, Vincenzo sta nella sua cuccetta, Alberto e Antonio sono operativi. Siamo in viaggio. Tra otto, nove ore saremo a Livorno. Si va a motore, vento in faccia, zero possibilità di tirare su le vele. Me ne torno a dormire.

Quando mi sveglio siamo in vista del porto. Aspettiamo di entrare. Aspettiamo un bel po’ in attesa. C’è un bel clima a bordo, ci prendiamo il tempo per commentare le evoluzioni dei gommoni della marina. Va bene, diciamolo, ci togliamo lo sfizio di fare qualche commento sulle abilità di ormeggiatori di quelli di Marina. Ma giuro commenti bonari. Ormeggiamo all’inglese e ancora una volta posso dimostrare tutta la mia inutilità mentre Antonio salta come un grillo da un lato all’altro per afferrare le cime. Però do un contributo fondamentale afferrando una cima mentre lui fa un carpiato tra il bompresso e l’occhio di cubia. Più inutile di me a bordo c’è solo Vincenzo. Una volta tanto sono penultima. Son soddisfazioni.

________________________________________________________

29 aprile – La barca e il bushido 

Oggi mi è venuto in mento il bushido. Vai a sapere come si formano certe associazioni mentali, per esempio tra il Bushido (se volete pronunciarlo bene l’accento è sulla o) e la barca. Probabilmente perché il Bushido, la morale del guerriero, impone regole di comportamento ferreo: sono sette i principi ai quali un samurai deve attenersi.

Il gi, onestà e giustizia; Yu eroico coraggio; Jin Compassione; Rei, gentile cortesia, Makoto, completa sincerità; Meiyo, Onore; Chugi, Dovere e lealtà. Il Bushido ha come complemento anche una ritualizzazione del rapporto con gli altri che impone un implicito rispetto degli spazi altrui. Una specie di bon ton in versione nipponica ma molto più rigido del galateo del Monsignor Della Casa. C’è un codice anche dei comportamenti in barca. E non mi riferisco a quello noto che impone di chiedere permesso prima di salire a bordo, di non arrivare in barca con armadi vittoriani a rotelle, di non scendere nella zona notte con le scarpe, di non buttare niente di non fisiologico nei cessi. Piuttosto ho in mente un codice più sottile che ha come obiettivo quello di far sta bene la gente a bordo. In barca ci sono quelli bravi e quelli meno bravi (e poi ci sono gli zucconi recidivi come me che dopo decenni non distinguono una drizza da una scotta). A parità di condizioni fisiche ci sono gli abili, nauticamente parlando, e i disabili ( sempre nauticamente parlando). Bisogna cercare un equilibrio o più esattamente un posto per tutti a bordo. È questa la cosa più difficile. L’inclusione, a bordo di una barca, diventa una necessità imprescindibile. Se non la raggiungi nascono problemi. Non sai mai se ci sarà armonia in barca, a volte per quanto tutti si sforzino la magia non scatta. Il linguaggio non verbale è potente in barca. La fisicità ravvicinata rende quasi inutili le parole. Questa volta la magia è scattata e tutti hanno trovato il loro posto. C’è armonia, un’intensa armonia che rende facile dividersi i compiti, trovare le parole giuste. Quando scendiamo a terra e incontriamo gli altri siamo sereni e questo rende tutto fluido. Con tutti o quasi tutti. Io mi piazzo in sala stampa e comincio a prendere coscienza del solito caotico delirio organizzativo di MareLibera. Ma questa volta sono decisa: lascerò che le cose scorrano, che si risolvano da sole con l’aiuto di tutti. In un certo senso è colpa di Vincenzo se mi si è placato il delirio di controllo: se lui può accettare il fatto di essere in balia di quegli sgarupati di Antonio, Pigi e Alberto, allora io posso accettare di essere in balia di Enzo, Marco, Stani e tutta la truppa delle associazioni di MareLibera. Lasciare che le cose accadano, semplicemente. Si può fare.

Oggi Vincenzo è stanco non scriverà niente. Credo sia sommerso dalle emozioni.

______________________________________________________________________________

30 maggio – Le parole, la navigazione: siamo noi, siamo qui

Siamo sopravvissuti alla prima cena, abbiamo occupato manu militari il ristorante del povero Sauro, abbiamo dimenticato di comperare il pane per 300 persone e ci siamo ritrovati con persone che non vedevo da un anno, da MareLibera 2012. I ragazzi della Marina che stanno all’ufficio stampa sono una sorpresa. Ragazzi poco più che ventenni. Mi chiedo come ci vedano. Riusciranno a percepire qualcosa del nostro modo di vivere il mare. Come siamo a loro occhi? Difficile capirlo. Oggi è il giorno del convegno. E’ quello del decennale e Enzo ha avuto la straordinaria idea di invitare tutti quelli che fanno parte di questa storia, anche chi ha preso strade diverse. E’ stata un’idea grandissima. C’era bisogno di un grande abbraccio che comprendesse tutti. Bisognerebbe essere sempre in grado di ricomporre e abbracciare. Una capacità che mi manca. Ci devo lavorare.

Il convegno è stato bello. Vincenzo ha conquistato la platea che sedeva su sedie che aveva aiutato a pulire. “Sono handicapato, non diversamente abile. Anzi sono solo Vincenzo Russo. Il problema delle etichette è di voi normali. ” ha detto nel suo intervento.  E’ poliomelitico da quando ha tre anni e non ha mai accettatto la sua condizione “se l’accettassi mi rassegnerei e se mi rassegnassi sarei morto”. dice.  Vincenzo è riuscito a trasformare la rabbia contro la sua poliomelite in forza per andare oltre i suoi limiti fisici. Ora ha sessant’anni e deve affrontare l’idea che prima o poi dovrà dipendere da qualcuno molto di più di quanto accada ora. La dipendenza dagli altri è un argomento da approfondire in un mondo che ha fatto dell’individualismo una regola di vita.
Don Mazzi è arrivato ed è stata un sferzata di energia per tutti. “Noè con una barca ha salvato il mondo” ha detto e ha spiegato la necessità di Arrivare prima. Prima che il disagio diventi dolore e devianza, prima che il male di esistere mini le esistenze. Ho guardato i ragazzi della Fondazione Exodus dell’Elba. Alcuni di loro li conosco da un po’, li ho visti cambiare, crescere, riprendersi la vità. C’è chi, come B. ( scusate ma non sono autorizzata a raccontare i fatti degli altri) adesso comanda barche e la propria esistenza con la stessa energia.

Se io sono qui è per merito di Marco, se lui è qui è per merito di Marta e Stani di Exodus e la catena è lunghissima: tutti siamo qui portati da qualcuno. Ciascuno ha le sue motivazioni ma tutti siamo collegati a qualcun altro. Vincenzo semidistrutto dalla stanchezza ( e non vi dico come sono sfatti Alberto, Pigi, Antonio che lo portano su e giù da mane a sera!) mi chiede il computer per scrivere la sua parte.

___________________________________________________________________________

1 maggio – In mare.

Vincenzo non è riuscito a scrivere niente perché ho sequestrato il computer per cercare di sistemare gli equipaggi di oggi. Non serviva: alla fine tutti hanno trovato il loro posto, almeno credo e spero. Oggi regata: noi abbiamo a bordo un gruppo di Gubbio. A rigore di classificazione sono disabili psichici.

Antonia si spaventa quando la barca sbanda e vuole scendere, Vincenzo in coperta sembra invece godersela anche se ci dobbiamo mettere in due a tenere la carrozzina. Con il gruppo di Gubbio andiamo in quadrato a berci un caffè e a chiacchierare mentre il nostro equipaggio punta verso il porto; scopro un gruppo divertentissimo. Mattia è un esperto di biancheria intima (lavora in una merceria) Graziano adora il caffè; Antonia si è calmata, Anna se la gode. Prendo la telecamera e registro le loro impressioni. Nicoletta e Chandra, le due operatrici sono belle persone. Ce ne stiamo così a chiacchierare, a ridere. Alessio nella sua cuccetta fa un pisolino. La giornata scorre veloce. Per me è arrivato il momento di tornare a casa. In macchina con Giulia e Vincenzo e Pigi e Francesca. Pigi alla stazione verso Pavia, Francesca all’aeroporto verso Catania, Giulia al porto Mirabello alla sua macchina, Vincenzo a Fezzano al suo furgone high tech. Io sulla Cisa in macchina da sola. Tranquilla verso la normalità della giorno dopo.

___________________________________________________________________________

vincenzo_n1 maggio

È stato bello. Mi son sentito bene, leggero. Ieri il convegno e le interviste. Poi l’uscita in mare tutti insieme. È sempre una felicità densa e indicibile quella che travolge quando in mezzo al mare pare che l’infinito ti abbraccia inesorabile nella sua struggente tenerezza. E ti senti piccolo e insignificante e vorresti abbandonarti a lui con tutta la tua umana e fragile innocenza. Oggi ci sarà la regata e poi cominceranno i saluti. Sarà quel momento come al solito quello che graffia un po’. Dirai ciao e qualche addio. Ma è tosto dirlo a nomi che conosci appena ma che ti segnano e ti porterai via come il profumo del mare.